mercoledì 15 ottobre 2008

Simona Francesca Aix en Provence

scrivo con i putridi tasti di un putrido computer della putrida biblioteca della putriderrima università di Aix. Precisiamo che la tastiera è diversa e quindi ci sto mettendo ore perchè continuo a schiacciare cose sbagliate. perdonate errori. saro breve e furtiva perchè non so se questi computer sono solo a uso didattico, fatto sta che auella di fianco a me stava comprando vestiti on line... io almeno mi dedico a attività socialmente e culturalmente utili: facebook e il mio blog. Poi ,i aspettano 3 leggere ore di spagnolo, e tornero a casa a notte inoltrata. Qui gli esami spuntano come funghi e io faccio scoperte sempre piu terrificanti ogni giorno che passa; ultima delle quali giusto stamattina quando sono andata scrupolosamente ad accertarmi che il mio corso di spagnolo (sempre lui) valga effettivamente 6 crediti... e beh,
la scoperta è stata paralizzante: vale 3 crediti, lo stronzo. E nessuno mi aveva avvertito. E non ho alternative, se non dedicarmici ancora al secondo semestre. UAUUUUUUUUUUU.
A parte questo, ho una notizia sera presa direttamente da La Provence; e sono particolarmente contenta perchè ho la mia rivincita alla faccia di tutti quelli che ,i dicono "sei troppo cattiva con Aix" ( vedi: mia mamma). La Provence, uno dei tanti quotidiani che ometti vestiti di blu mi mettono tra le mani mentre vado in Università, dice, guarda un po', che la rinomatissima fac de lettre di Aix en Provence cade a pezzi. E c'è pure una foto che la sottoscritta aveva già lungimirantemente scattato al mio debutto aixoise. Quando si dice intuito giornalistico. L'articolo pqrla di una situazione disastrosa, come io dissi. Quindi, cara mamma, ti dirotto su www.laprovence.com per approfondire.
Aneddoto nell'aneddoto. Venerdi scorso io e le mie amiche siamo andate in questo disco-pub ( lo so che è molto anni 80 come termine, ma non saprei come altro definirlo), tale Sunset, dove al venerdi mettono musica straordinariamente anni 80. bene, ballando, ci accorgiamo che di fianco a noi si sta muovendo con fare scimmiesco un personaggio tutto assorto nel suo mondo. Probabilmente ubriachissimo. L'essere si avvicina e iniziamo a parlare e si scopre che si chiama Jean Baptiste, che sua mamma si chiama come me e poi, cosi, senza dire niente, ballando, se ne va. Noi ci ricordavamo perfettamente di lui, ma lui forse no e in questi giorni lo abbiamo visto piu o meno dappertutto.... fin tanto che, aprendo La Provence, chi mi ritrovo nella foto della università decadente??? Proprio lui, Jean Baptiste!!!
non sono stata breve, ma mi sento osservata. à plus, forse

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