mercoledì 22 ottobre 2008

sempre di mercoledì

22 ottobre batte 8 ottobre. Acqua ovunque. Le ruelles ormai sono dei canali, altro che pioggerellina. Si vede lo spessore delle gocce, si potrebbe calcolarne il diametro, misurare l'intensità dello schiocco sulla strada. Splash. E io guardo dalla finestra. E i piccioni che ( maledetti) popolano il mio campo visivo si appallottolano come gomitoli di lana grigio-blu. Lana. Ma qui non è ancora inverno. Anzi. Pioggia a parte, sembra ancora settembre, se non fosse per il profumo dell'aria. Niente cornucopie di foglie gialle sui viali, semplicemente perchè qui non ci sono viali, ma le foglie cadono lo stesso dagli alberi. Niente cappotti ancora, ne guanti. Ma odore di autunno, di quando viene voglia di accendere il camino, mangiare le castagne e mettersi sotto una bella coperta arancione. Possibilmente a quadri, possibilmente di lana pesante.
Bene, questa casa è un delirio. Oltre che porto di mare di un'isola centrale, ergo attracco ideale per chiunque. Cose e persone, piatti perennemente da lavare. E poi, cosa ben più problematica, sta su per grazia divina, Ogni giorno un danno. Dunque, il secondo giorno di permanenza aixoise la libreria (palesemente dell'ikea) ha deciso che 5 ripiani erano troppi. Quindi uno si è suicidato facendo cadere libri su libri. Poi il dramma idraulico della lavatrice vomitante, come già raccontai. Poi in questi giorni il fantasma. Cosa che per altro io avevo sempre sospettato. Ma comunque qualcosa dovrà pur averlo fatto incazzare sto fantasma, perchè si scatenasse così! Cose ce cadono da sole. Rumori notturni(che potrebbero però benissimo essere quelli del palazzo di fianco, visto che i muri sono di carta). Ieri mattina mi sveglio con una coinquilina blaterante e errante per la casa completamente buia. "è saltata la corrente è saltata la corrente". buio pesto. La reattività del mattino è nulla, quindi ho aspettato a letto. E luce fu. Ma, il blaterare è continuato con "c'è una perdita in bagno". Acqua dal soffitto, per la precisione. L'acqua. Una giornata di catino sul pavimento a raccogliere un plik-plik intermittente. Io comunque penso che sia tutta colpa del fantasma del film. La Frontiere de l'aube. Dai c'è Louis Garrel, dobbiamo vederlo per forza. In bianco e nero, con dialoghi che erano più un blaterare a bocca piena che altro. Questi due amanti, lui figo, lei no. Si amano, si lasciano, lei impazzisce e muore e il suo fantasma porta Louis Garrel al suicidio. Questo almeno è quello che ho capito. Perchè avrei potuto pure guardarlo in bulgaro che avrei capito tanto quanto. C'è però da dire che mi sentivo assolutamente dentro a The Dreamers, guardando film d'essai in bianco e nero nel cinema Mazarino, con altri 8 pirla che come me cedono al profumo di arte o pseudo tale.
Poi questi film concettuali dove tutti bevono scotch o simili e fumano con l'occhio mezzo spento e la testa inclinata sono poco educativi. Insomma. Chi vedendo Louis Garrel con la sigaretta in bocca sfumacchiante resiste poi al fascino del tabagista? Nel frattempo i miei dialoghi in italiano si stanno restringendo sempre di più. Per fortuna. Ora devo solo imparare il francese, poi è tutto perfetto. Le serate si caratterizzano per un'alternanza francese-inglese, una parola in inglese, una parola in francese, e via, finchè poi non ci capisci più niente. Con questa altalena linguistica domenica siamo andate in gita a Cassis. Un porto formato cartolina ma fottutamente romantico. Ancora prima di andarci, rincoglionita da racconti e piuttosto influenzata da foto e articolo su Marie Claire, ancora prima di andare ho pensato che l'uomo che mi porterà a Cassis poi lo sposo. E già mi immagino col mio bellissimo vestito nero da Marilyn a giurare amore eterno, a chi, non si sa. Bello pensarlo. Quindi questo paesuncolo super inflazionato da turisti è un meraviglioso squarcio d'estate a mezz'ora da Aix. Aix pioggia, Cassis sole. Aix caldo, Cassis freddo. Anche se il vento di mare non si può definire freddo in realtà. e' vento di mare e basta. Salato e brillante come le onde.
La pioggia non accenna a smettere e i deliri della gente crescono di conseguenza. Tanti pazzi, tutti metereopatici. Urla e schiamazzi per la strada. Ora silenzio, forse sono affogati tutti.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

qui invece non piove, fa caldo e la gente si chiede quando arriva l'inverno, a me piace questo tempo mite. il tempo è bigio. a volte guardo fuori e il cielo è giallo. gli alberi sono ormai spogli e le strad ingiallite di foglie. La gente va in giro con le mezzemaniche e tutti prendono il raffreddore. Gli insetti non han capito cheè autunno e non primavera. Ci rimangono male poveretti. Han trovato un fugo da record in provincia e l'argomento di tutti è: 100 milioni 100 milioni. nel frattempo le università sono presidiate dalle forze armate. Panem et circensi. il popolo bue alla fine a sempre bisogno di quello. Sotto il mio ufficio c'è un'estetista un agenzia immboliare e una pasticceria emblema di quel che conta oggi in italia. cibo mattone e abbronzatura.
il cielo è sempre bigio, le gonne corte mostrano gambe abbronzate. Forse stasera piove, ma d'autunno ancora non c'è che le foglie morte.

genna

Anonimo ha detto...

aaaah...

che belli i porticcioli romantici in autunno, mi hai fatto venire voglia di sognare.

brindo al romanticismo e all'amore(con un buon bicchiere di Brunello del '97, perchè francesi si..ma anche no :D)