lunedì 22 settembre 2008

se ero da sola, tornavo in bicicletta

menomale che siamo in due, così ci possiamo ridere su.
parliamo dell'università? parliamone. putrida, decadente, puzzolente. Passi che all'estero i bidet non esistono, ma vabbè, uno si adatta. Passi la puzza per strada a qualsiasi ora del giorno, ma anche a quello si sopravvive. Ma.... se uno dice "vado in erasmus", pensa, "tanto, peggio dell'università in cui sono già non può essere". illuse. noi. si.
La décadence. giuro. ma proprio nel senso che cadono i pezzi. io non pensavo! questa università potrebbe crollare da un momento all'altro. attenzione.
calcinacci, cavi penzolanti, catene scendono atelticamente dai soffitti sventrati. intonaco... intonaco? naaaaa.
penso che qualche malattia si potrebbe anche prendere, si, credo proprio di si. non so, forse la toxoplasmosi, o qualcosa tipo il tifo. studenti imbambolati davanti a bacheche incomprensibili, noi sperdute a cercare vanamente un piano di appoggio. perchè si c'è il wifi (stupore e meraviglia. aix-unipr 1 a 0) ma... manca il luogo dove appoggiare l'ordinateur (ginocchia e avanbracci a parte, si intende).
e quindi in mezzo a versi gallinacei di automi in zaino e caffè ci siamo arrampicate su e giù per i 6 piani di scale che compongono l'università. e su, e giù, con gli occhi alzati al soffitto, che si sa mai, magari una trave decide di suicidarsi proprio mentre passiamo noi.
ma... la caffetteria, per fortuna, esiste. e quindi, nonostante il regime, una bella baguette jambon et beurre ce la siamo meritate. e anche una spesa di inutilità necessarie, perchè si, almeno facciamoci carine.

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