sabato 13 dicembre 2008

le stranezze

Per chi mi chiede se Piediscalzi gira ancora a piedi scalzi: si, Piediscalzi gira ancora a piedi scalzi. E si, lo so che è dicembre, che fa freddo. Ma forse lui no!
Comunque a parte questo, il freddo da alla testa.
Pare che le stranezze si concentrino tutte qui. La conclusione è che se da noi girassero persone così, verrebbero internate. Subito anche. Ma non è per esagerare, sul serio. Tanto per cominciare l'igiene non è uno dei valori principali di questa società. Entri a lezione e vedi un trionfo di capelli sporchi. Ma molto sporchi. Calze bucate. Maglioni macchiati.
Sembra di entrare in un enorme cesto della Caritas. Tute da sci a lezione di letteratura: perchè? E di fianco ti compare la sorella hard di cappuccetto rosso che alle 9 di mattina si presenta in classe con stivale rosso con tacco a spillo, rossetto rosso e minigonna (rossa, s'intende).
Sempre parlando di letteratura il professor-braccio-corto-Perez ha ormai fatto in modo che gli ex onnipresenti alle lezioni si estinguessero. Ormai restano fedeli solo gli americani, che sono tre:
lui: il miglior individuo che ho incontratato da quando sono qui. Nero rock and roll che sembra uscito da una pubblicità della Richmond. Super glam. Pieno di accessori luccicanti come orologi d'oro, occhiali da sole anche quando piove. Cappellini. Maglioni molto cool e accento esageratamente american anche quando parla in francese. Anche perchè spesso non si prende la briga di parlare in francese in effetti. Ad esempio, Perez spiega che il libro di Beckett in programma è "Compagnie". Lui lo guarda con aria saccente e ribatte "Oh...Company!".
Lei n.1: di colore, sempre in primo banco di fianco a lui. A volte è bellissima, a volte è bruttissima. Non si capisce perchè. All'inizio credevamo che fossero due persone diverse.
Lei n.2: quella che si sdraia sulle sedie, senza scarpe e, mentre il professore parla, mangia, beve e banchetta. L'ultima che ha fatto è stata giovedì: lezione incredibilmente lunga, assolutamente pesante. Noi in chiari attacchi isterici da sfinimento, di quelli che ridi anche solo se ti cade una matita. Bene, ci voltiamo e vediamo lei con sciarpa azzurra appoggiata in testa. Non è musulmana, non era un velo ne niente, era la sciarpa che da attorcigliata intorno al collo è passata ad appoggiata sulla testa. Non ce l'abbiamo più fatta anche perchè per non guardarla e ridere, abbiamo guardato il professore, ma.... lui era allungato sulla cattedra tipo musa della poesia, con tanto di piede appoggiato e calzino in vista.
Visto, non è un problema mio.
Parlando del corso di spagnolo la follia dilaga ancora di più. Gente che arriva, si siede in ultimo banco, mette in ordine alfabetico i cd poi si alza e se ne va. La professoressa- palestrata, sempre in canottiera e con la bocca grande come il Blue Window a Gozo- che parla, così, cosciente del fatto che tanto nessuno la ascolta. L'unico con cui si sfoga è Sebastian. Che però è cieco.
Quindi lei cosa fa? scrive frasi alla lavagna, le legge una volta alla velocità della luce ( o, in alternativa, non le scrive alla lavagna ma le legge solo alla velocità della luce) e poi: Sebastian, traduci!
E poi balli nella grand hall, feste con tanto di fotografie polaroid. E esami al sabato mattina.

Per strada la gente è impazzita, in preda a frenesie natalizie. Sembra di essere nel centro di ney york dai milioni di piedi che ti pestano, invece è aix en provence ed è probabilmente stata assediata a mia insaputa. A parte il fatto che le nostre ristrettezze-ahimè- economiche ci permettono ben poco, per cui abbiamo almeno evitato luoghi di perdizione come H&M, Zara, American Apparel e mercatini vari, siamo però andate a fare la spesa (spesa, poi... pane e verdura per non morire di stenti). Uscendo dal supermercato, in centro che più centro non esiste niente, sentiamo tipo 5 cani che abbaiano. Usciamo: 3 cani, ma di quelli grossi neri e bavosi, addosso a una persona sdraiata in terra. Intorno altri tre, che guardavano e urlavano e scalciavano, non so se tra di loro, ai cani, o a quello sotto ai cani. La cosa imbarazzante è che il cours mirabeau alle 5 del pomeriggio di sabato è chiaramente pieno di gente per cui c'era un accumulo umano che assisteva alla scena da ultima di campionato. E di tutti questi coglioni imbambolati ce ne fosse stato uno che abbia fatto qualcosa. Immobili impalati a guardare, mamme che per guardare loro tenevano le mani sugli occhi dei bambini. Tutti lì e nessuno a fare niente. Si, c'ero anch'io, lo so ma io mica sono francese e poi il numero della polizia non lo so neanche ( per cui se mi rapiscono sono nella merda. Speriamo che non mi rapiscano). Vabbè, fatto sta che dopo un po i cani bavosi si spostano e l'individuo si muove, urla qualcosa (e lì capiamo che era ubriaco) e poi giù per terra di nuovo. Al che ce ne siamo andate. Slalom verso casa tra castagnari, altri cani, altre famiglie, altri ubriachi.
E in tutto questo, la settimana scorsa sono scivolata per terra, da sola, di notte: e rido. Livido viola, chiappa sinistra. Buonanotte Aix!

Nessun commento: