lunedì 1 dicembre 2008

e inverno fu...

Una settimana che non faccio altro che starnutire. tossire. lamentarmi. e soffiarmi il naso. il raffreddore non passa. E Aix si surgela sempre di più.
Natale Natale Natale!!!! Che puntuali 'sti francesi, oggi 1 dicembre hanno definitivamente acceso tutte le lucine della città! anche se, vuoi per la crisi economica, vuoi per l'inquinamento luminoso, l'illuminazione natalizia 2008 è un po' patetica. Ma ci piace lo stesso. Il Cours Mirabeau è tutto pieno di deliziose casupole di legno con neve finta applicata, Ci sono le giostre e le renne di Babbo Natale. Sono così in clima festoso che riempirei la casa di caramelle rosse e bianche a righe, alberi e alberelli, vischio, bacche, festoni, balocchi e folletti. Per ora ci accontentiamo solo del calendario dell'avvento al cioccolato però.
A parte questo, gli esami si avvicinano tremendamente e la cara vecchia Martine amplifica il suo piano di terrorismo psicologico. Ad esempio. La settimana scorsa ci da un esercizio da fare in classe. Lo faccio. Le chiedo se va bene. ça va, mi dice. Due cose da cambiare, le cambio e tutta fiera di me, consegno. Bene. Oggi ci restituisce i compiti e con aria innocente ci dice "ho fotocopiato alcuni dei vostri compiti senza chiedere il permesso agli studenti. Così guardiamo insieme cosa non si deve fare".
Ovviamente tra i 3 compiti selezionati il mio c'era! Perchè!? Poi guarda, legge, controlla e dopo aver distribuito 20 fotocopie con il mio esercizio come dimostrazione di ignoranza studentesca si rende conto che il mio compito andava benissimo e che non aveva letto bene. Lei, la cara Martine, bocca da rana e testa gigante. Lei, di un'acidità sconfortante.
La settimana passata ci siamo permesse un pomeriggio marittimo. 2 ore di pullman e 20 euro di viaggio. Stesso budget e stesso tempo, con ryanair andavo fino a Londra. Invece sono andata a Cassis, passando per Aubagne. Freddo polare, pioggia, buio.
A Aubagne sale con noi sul pullman un vecchietto. Vecchio vecchio, con un mazzo di rose rosse in mano. A chi lo porterà, ci siamo chieste. E malignato e fantasticato e un po'riso. Poi partiamo e passano chilometri e pioggia senza fermate. Dopo più di mezz'ora il pullman si ferma e il vecchietto con le rose scende. Io mi volto e lo guardo. Lo vedo entrare nel cimitero, con il suo mazzo di rose rosse tra le mani. Spaccacuore. Di lì poi è stato tutto strano per un po'. Un po'ovattato. Un po' soffocato dalla tenerezza.
"ma noi ameremo mai così?" mi chiede
"ma noi saremo mai amate così?" controdomanda.
Bo. Fatto sta che 'sto amore è proprio una roba strana e da qui lo guardo e lo osservo addosso a tanta gente. C'è chi soffre, chi risorge, chi tradisce, chi resta fedele, chi si innamora a distanza e chi a distanza capisce che è ora di tagliare i cordoni ombelicali. Si vedono amori improbabili sbocciare e altri che non sono proprio proprio amori, ma esplodono comunque.
Imparo da qui. Imparo tanto. Imparo anche me. Ed è tutto dire.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

la mia giovane saggia puppy.
la nostra anima è una camera oscura dove si imprimono scorci fugaci ma incallabili. non registri ma crei e quello che crei ti rende più vera.
FB

Anonimo ha detto...

Natale Natale!
Ti aspetto per il cenone del 24, sai?
Che tristezza il vecchietto con le rose....