lunedì 10 novembre 2008

festa?

Dovete sapere che oggi qui è festa. Una seconda domenica. Non ne bastava una. No. Ieri-oggi-domani. Tre domeniche, un dramma! Domani poi finisce ufficialmente l'estate nel paese zingaro qui vicino e credo faranno danze e canti, a cui noi non riusciremo mai ad andare perchè saremo in ripiglio post domenicale. O post festa. anche. Si perchè compie gli anni l'amica di Olanda, oggi. Si prospetta una gran festa, oggi.
Prima di tutto qualcuno voleva organizzarle una festa a tema anni '70 ( che fa molto Mamma Mia! come siamo avanti noi Erasmus). Ma la sua risposta è stata "la festa è mia, decido io". Ho pensato che forse potrei vestirmi da Balilla, giusto per il mood despotico della ragazza. Alla fine però, giusto per contrastare qualsiasi tema o decisione o, abbiamo deciso di optare per un abbigliamento natalizio-capodannesco, con vestito di lamè d'argento, un po' fata trilly ma sicuramente ridicolo e farà schifo a tutti, per cui adatto più che mai all'occasione! Potrei in qualche modo almeno tentare di essere più simpatica, lo so.
Questi giorni si stanno destreggiando tra il nulla più totale. Una specie di bunker, rue venel. E noi ben felici di questa prigione. A momenti alterni c'è una con le cuffie nelle orecchie che canta a squarcia gola, mentre l'altra osserva basita sbattendo le ciglia. Si mangiano quantità imbarazzanti di Parmigiano Reggiano, si bevono litri di vino rosso, bottiglie di Diet Coke e i 3 depuranti litri di acqua giornalieri. Viviamo di pigiami, tute, leggings, calze, pantofole e coperte. Tra il letto e il tavolo, tra il tavolo e il letto. Circondate da libri, riviste di moda e macchine fotografiche. Assuefatte di commedie romantiche serali, che guardiamo post cena con tortino di formaggi e di verdure e vin rouge. Nessuna si lamenta. E non azzardatevi a pensare che sia anomalo come Erasmus; siamo fuori età, noi. Pure un po' più vecchie del solito ultimamente. Abbiamo una casa che profuma di rose e detersivo per il bucato... vista le media di tre lavatrici al giorno. Che non si capisce neanche come facciamo a sporcare così tanta roba visto che ce ne stiamo in letargo praticamente sempre.
Qualche giorno fa abbiamo anche fatto l'incontro con un medico francese. Ricard, Gerard... je ne sais pas.
Il fatto è stato che dolori lancinanti hanno colpito la mia amica, per cui, che si fa? Non si fa mica tanto da sole, perchè vabbè che io sono l'ipocondria con le gambe e conosco a memoria tutta l'enciclopedia medica, però non è che posso abusare di potere, ecco. Quindi cellulare alla mano sono stati rintracciati tutti i medici o pseudo tali di nostra conoscenza. In Italia, chiaramente. Liste di principo attivi e medicinali da spiattellare in faccia a farmacisti francesi che, prontamente, al momento opportuno ci hanno ricordato che ci vuole la ricetta medica. io credo comunque fossero impietositi. Due italiane, di cui una uscita in calza maglia e l'altra che saltellava dal dolore, senza la minima idea di cosa fare nè dove andare. Secondo me potevano fare un'eccezione, ecco. Comunque ci hanno mandate da questo dottor Ricard/Gerard che ha scaraventato sul lettino Simo mentre io osservavo in silenzio, messaggiando e mangiandomi le unghie. Ho fatto la figura dell'amica menefreghista, lo so. Ma cosa dovevo fare? Potevo effettivamente fare almeno il gesto di alzarmi e con aria drammatica tenerle la mano inducendomi occhi lucidi con le ciglia. Ma non mi sembrava il caso. Per cui abbiamo ottenuto la ricetta, ci siamo fatte un amico medico ultra sessantenne il cui studio è giusto dietro a casa nostra e siamo molto più tranquille ora. Anzi, visto che visita e prescrizione costano solo 25 euro la prossima volta ci andrò io da Ricard/Gerard, così, giusto per stare tranquilla.
Adesso la seconda domenica aixose sta già raffreddandosi di sera. Chiaro segno che non è vero che l'estate finisce domani, perchè se alle 4 del pomeriggio il sole tramonta già vuol dire che siamo quasi in inverno. E io dovrò affrontarlo con tante calze e tanta musica nelle orecchie camminando, visto che la mia Luna è volata nel cielo. Non è giusto.

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